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Stephansdom, il Duomo di Santo Stefano a Vienna, risale al XIV secolo: nel 1304 Alberto II fece iniziare i lavori del coro, Rodolfo IV commissionò il corpo delle navate e Alberto III continuò il progetto di ampliamento dell’edificio.

Il coro

Il coro di Stephansdom fu realizzato con il nuovo concetto di spazialità a sala ed è appunto costituito da una sala alta e luminosa a tre navate che terminano in absidi poligonali.

Subito dopo la costruzione del coro, vennero edificate le cappelle a due piani, la Cappella della Croce a nordovest e la Cappella dei Duchi a sudovest, quindi furono create le porte delle navate laterali, Porta del Vescovo e Porta dei Cantori, entrambe riccamente scolpite.

Le navate

Le navate di Stephansdom, nate seguendo l’idea di Michael Knab, furono fatte erigere da Rodolofo IV nel 1359 attorno all’iniziale chiesa romanica. Nel 1446 poi si diede inizio ai lavori delle volte sopra le navate, con la navata centrale leggermente sopraelevata .

L’interno

All’interno di Stephansdom, non perdetevi, nello scrigno centrale del coro, la figura di una santa con scene dell’incoronazione di Maria, sull’interno ed esterno delle portelle le 72 figure di santi dipinti sul fondo color oro, nella navatella a destra il monumento funebre di Federico II in marmo rosso e nella navata centrale il pulpito di Anton Pilgram.

Stephansdom è considerato l’opera più celebre del tardo gotico in Austria e una delle chiese più belle d’Europa, con la facciata romanica occidentale ancora intatta.

 

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