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La Cappadocia è sicuramente uno dei luoghi più affascinanti e famosi della Turchia. Comprende il territorio a est di Konya ed è delimitata a ovest da Aksaray, a est da Kayseri, a sud da Nigde e a nord da Kirsehir. Un itinerario per scoprire la Cappadocia meno conosciuta.

Cappadocia sconosciuta

Il tour più battuto dai turisti si concentra sulle città sotterranee di Kayamakli e Derinkuyu, il Parco Nazionale di Göreme, Zelve e le chiese Bizantine che si trovano nella zona tra Avanos, Nevsehir e Ürgüp.

Allontanandosi dai sentieri più affollati però, ci si può avventurare in zone altrettanto ricche di testimonianze del passato, di gole da esplorare, città sotterranee, chiese che raramente vengono visitate e paesaggi incontaminati.

Il percorso alternativo parte da Aksaray per arrivare alla Valle di Ilhara e segue uno dei tragitti commerciali più antichi del mondo, l’Uzun Yol (lunga strada) che collegava Konya con altre città del regno e con la Persia.

Partendo da Aksaray, città agricola nata sul fiume Melendiz, posta sull’antica rotta dei commerci tra la Persia e il mar Egeo. Qui si può visitare la Zincirye Medresesi, edificio costruito circa settecento anni fa dalla dinastia locale degli emiri Karamanogulari. Nella parte più antica della città ci sono alcune vecchie case in pietra e un minareto costruito in mattoni, risalente al 1236, con una curiosa pendenza.
Nelle vicinanze si trovano due dei più importanti caravanserragli del periodo selgiuchide, il Sultanhan e l’Agzikarahan.

Si prosegue per Guzelyurt, una delle città più accoglienti delle Turchia, situata a pochi chilometri da Aksaray. Da vedere l’antico quartiere greco con la sua moschea che un tempo fu una chiesa Bizantina dedicata a San Gregorio di Nazianza. Dietro il villaggio antico si stende la Valle del Monasteri con più di 50 monasteri costruiti nelle rocce e le case che un tempo erano abitate dai trogloditi e ora ospitano una comunità. Visitando questo villaggio, si incontreranno donne che vanno a cuocere il pane in uno dei 400 forni comunali e bambini che giocano sui tetti delle case intagliate nella roccia.

Ihlara il fiume Melendiz ha eroso le rocce fino a formare un’affascinante e imponente gola. Una valle remota che un tempo fu uno dei ritiri preferiti dai monaci bizantini. Di quell’epoca rimangono molte chiese dipinte scavate nella roccia o costruite in pietra. Quando si scende nella gola, il paesaggio si fa meraviglioso per la sua immutata bellezza. Le chiese sono indicate da cartelli.

Vale la pena proseguire altri 14 chilometri per raggiungere Helvadere, piccolo villaggio situato ai piedi del Monte Hasan (3.048 metri). Il monte è conosciuto per la ricchezza di leggende e di segreti ad esso legati. Ai suoi piedi sono sparse rovine romane, chiese bizantine e tombe. Accanto a Helvadere si possono visitare le rovine di Viransenhir, la città distrutta, dove vi sono i resti di un grande monastero, una fortezza bizantina e due chiese.