Red Light District
Si chiama Red Light District (quartiere a luci rosse, o semplicemente quartiere rosso), uno dei più noti quartieri di Amsterdam. Di dubbia, oppure ottima reputazione (a seconda dei punti di vista). Pare che fin dal XIV secolo le prostitute che lavoravano ad Amsterdam, poiché le luci bianche si confondevano con le altre, usavano della stoffa rossa per dare alle loro luci il caratteristico colore.
Il quartiere rosso di Amsterdam attrae i viaggiatori di passaggio per interesse o pura curiosità. Oltre la facciata osè delle vetrine popolate da ragazze di varia nazionalità e avvenenza che offrono i loro favori e dei sexy shop, il Red Light District è anche un bel quartiere dove trovare degli ottimi esempi di architettura locale e, come nel resto della città, suggestivi scorci sui canali.
Niente paura dunque, se siete in cerca di emozioni forti concedetevi una passeggiata in quello che ad Amsterdam è chiamato Wallen, o Rosse Buurt, dove troverete anche il Sex Museum, il Cannabis Museum, innumerevoli locali a luci rosse e coffee-shop.
Se invece siete veramente interessati a conoscere Amsterdam e a respirare l’aria di tolleranza, libertà e responsabilità sociale di questa città, il Red Light District, frequentato per il 90% da turisti, non è probabilmente il luogo migliore. Venite comunque a dare un’occhiata a questa specie di parco di divertimenti per adulti, questa Disneyland della trasgressione.
Gli Olandesi hanno dato vita al Red Light District con il loro caratteristico spirito pragmatico e mercantile, per accogliere una precisa e sempre ampia domanda del mercato. I turisti arrivano a frotte dall’Italia, dalla Gran Bretagna e da molti altri paesi, per sfogare le repressioni e fare alla luce del sole quello che a casa loro si fa (nell’illegalità) ma non si dice.