Dalla verde pianura del Ribatejo agli estesi campi di grano dell’Alentejo, si nasconde un vasto patrimonio artistico immerso in un paesaggio ancora incontaminato. Il nord-ovest della regione è dominato dai fertili campi dove si allevano il cavallo lusitano e le mandrie. A nord-ovest, invece, si estendono le località che costituiscono la cosidetta Ota dos Castelos. Dove le fortezze dell’ordine dei templari, cui il paese fu dato in dominio dopo la reconquista del XII secolo, sovrastano i centri abitati. Verso sud il paesaggio diventa più pianeggiante, più caldo e più solitario, caratterizzato dalla coltura delle querce da sughero.
Portalegre
Il nostro itinerario comincia da Portalegre, una città fortezza caratterizzata da antiche case signorili risalenti al XVI secolo. Le antiche mura di cinta e le torri della fortezza sono molto ben conservate. La Cattedrale, risalente al periodo rinascimentale, domina il colle di fronte alla fortezza. Da visitare il quartiere arabo, con stretti vicoletti e case con giardini interni freschi e rigogliosi. La Portalegre moderna si estende verso il basso. L’Avenida da Libertade centro e parco della città. Una curiosità: al centro del parco vi è una pianta di banano vecchia di 150 anni, la cui corona ha un perimetro di 100 metri.
Santarem
Santarem è la città principale del Ribatejo con una vista bellissima sul fiume Tago. Per salire dal fiume fino a Santarem c’è un’unica strada, stretta e piccola, che conduce al centro cittadino non ancora chiuso alle auto ma praticamente impossibile da percorrere a causa del traffico e della confusione. E’ consigliabile parcheggiare l’auto al margine della città vecchia, presso il mercato coperto, bellissimo edificio ornato da piastrelle con figure di colore azzurro acceso, che descrivono la vita tipica del Ribatejo. La città ha un centro storico vivace, colmo di vecchi negozietti dove è ancora possibile trovare oggetti la cui esistenza sembrava scomparsa. Vi sono almeno una decina di chiese che vale la pena di visitare tra cui la chiesa del Santissimo Miracle, in stile rinascimentale.
Evora
Da Santarem proseguite per Evora. Città di origine romana, oggi, con i suoi 50000 abitanti, è la città più importante tra il Tejo e l’Algarve. Il nucleo storico è all’interno delle mura cittadine risalenti al XIV secolo. Comprende la città vecchia, più antica, l’antico quadrilatero romano e la città medievale. Il centro storico di Evora è stato dichiarato nel 1986 patrimonio mondiale dall’UNESCO. La cattedrale è la più grande del Portogallo. L’interno impressiona per la sua ampiezza e la quiete. Da visitare Il Museu de Evora, nel quale sono esposti importanti opere di epoca gotica e rinascimentale. Al margine occidentale del giro della città vecchia si trova la Piazza Giraldo, con la chiesa di Santo Antao ed una fontana marmorea del XVI secolo, che costituisce oggi il centro della città
Beja
L’itinerario prosegue con la visita di Beja. Altra città di origine romana. Beja è una deliziosa cittadina di campagna ricca di locali e negozi. Da vedere la fortezza merlata duecentesca e il Castello, la cui torre di 40 metri è la più alta del Portogallo. In Rua dos Marcadores si trova una bella finestra manuelina e la chiesa gotica di Santa Maria. L’ex monastero delle francescane, divenuto oggi Pousada, conserva intatti il refettorio, il chiostro e la cappella gotica. Il monastero di N. S. da Conceicao, fondato nel 1459, è diventato nel 1927 museo regionale. L’edificio è un esempio interessante di architettura manuelina, decorato con maioliche cinquecentesche nel chiostro e nella sala dei capitoli custodisce esempi di arte popolare, arredi, mosaici romani e una splendida collezione di azulejos. La Capela de Santo Amaro, di impianto romanico a tre navate, è un distaccamento del museo e conserva reperti dell’epoca dei Visigoti.