La prima chiesa di S. Marco a Venezia venne costruita nel’ 830, seguendo il modello della Chiesa dei SS. Apostoli a Costantinopoli. A seguito di un incendio nel 976 la chiesa venne ricostruita senza modifiche rispetto alla precedente. Una terza riedificazione si ebbe nel 1063.
La pianta cruciforme a Venezia, con una cupola al centro della navata è una per ciascuno dei quattro bracci. Configura interni che vennero gradualmente ricoperti di ricchi paramenti marmorei e musivi. La scarsezza di finestre conferisce all’interno quell’atmosfera ombrosa che ha sedotto, e tutt’oggi seduce, i visitatori con lo spirito mistico orientale.
A partire dal XIII secolo la facciata in semplice muratura inizia ad essere ricoperta con lastre di marmo, colonne, capitelli, sculture e mosaici. Per la stragrande maggioranza materiale di recupero portato da Costantinopoli in seguito alla IV crociata. Da lì provengono i famosi quattro cavalli in rame dorato, posti sopra la terrazza sovrastante il portale maggiore (oggi sono esposte le copie per motivi di conservazione).
La sistemazione della Piazza in cui la Basilica si inserisce si deve a Vincenzo Scamozzi (1552-1616), che completa la Libreria Marciana, iniziata dal Sansovino e progettò le contigue Procuratie Nuove. Del Sansovino è anche la Loggetta (1537) costruita come sala di riunioni dei nobili che partecipavano al Consiglio di stato, alla base del campanile di S. Marco.
Sul lato destro della Piazza sorge la torre dell’orologio, opera raffinata di Mauro Codussi del 1499. E’ caratterizzata dal ricco quadrante in smalto che indica le ore , il moto del sole, le fasi lunari e i segni zodiacali. Sulla sommità è posto il leone d’oro di San Marco e i cima le statue dei due famosi mori che battono con martelli il rintocco delle ore su una campana.