Il 6 luglio, subito dopo il matrimonio, partiamo alla volta della Polinesia, il sogno di quando eravamo bambini… meta che credevamo irraggiungibile e che invece può essere alla portata di chiunque.
La nostra Polinesia: un sogno lungo 22 giorni. L’organizzazione del nostro viaggio è partita con un anno di anticipo: cataloghi, racconti, siti internet e foto, abbiamo raccolto quintalate di informazioni sui vari arcipelaghi (barriera, escursioni, hotel e pensioni, ristoranti, collegamenti…). Crediamo che “il conoscere” il luogo dove si vuole andare contribuisca per una percentuale elevatissima al successo del viaggio.
Chi ha deciso di visitare le isole e gli atolli Polinesiani sa già di andare ad ammirare lagune paradisiache, fondali da sogno, pesci di tutti i colori e vegetazioni rigogliose. Alcuni però partono con l’idea di trovare la movida di Ibiza o le animazioni di un villaggio sul Mar Rosso. La Polinesia non è così. La vita è tranquilla, si muove col sole, la vita notturna è quasi inesistente, anche nei grossi resort (non sono villaggi). E’ bello svegliarsi presto, ammirare l’alba, osservare le meraviglie della natura in pieno relax, farsi affascinare dal tramonto, gustarsi una deliziosa cenetta per poi abbandonarsi al sonno che si fa sentire presto.
Ci siamo ritagliati il viaggio su misura, tra Tuamotu e Isole della Società, un mix di resort (piuttosto costosi) e pensioni (decisamente più accessibili e molto molto carine…un’ottima scelta).
Il 6 luglio non stiamo più nella pelle e dopo svariate ore di viaggio, arriviamo nel vero paradiso terrestre, dove il mare assume decine di sfumature diverse, dove la maggior parte delle persone ti saluta sorridendo mentre cammini per strada, dove i colori dell’alba ti lasciano a bocca aperta, dove puoi vedere centinaia di pesci variopinti vicino alla riva, dove la vita scorre lenta e tranquilla dall’alba al tramonto….
La nostra Polinesia è stata più di quello che ci aspettavamo.
Vi raccontiamo ora il nostro viaggio anticipando qualche informazione schematica che speriamo possa esservi utile.
Buon viaggio a tutti!
Cristina e Enzo
QUALCHE INFORMAZIONE
SPOSTAMENTI INTERNI:
tre le isole ci si sposta in aereo (Air Tahiti: sono quasi tutti ATR). Conviene fare il pass (circa 500 euro a persona per quello valido tra Isole della Società e Tuamotu). Attenzione al peso dei bagagli: si possono spedire max 20kg a persona. Conviene pensarci già mentre si prepara la valigia a casa.
TELEFONO:
i cellulari prendono quasi ovunque. Se non si vuole spendere un patrimonio basta acquistare le classiche schede telefoniche internazionali (su tutte le isole abbiamo trovato una cabina comoda). Con circa 20 euro abbiamo telefonato per 22 giorni.
SISTEMAZIONI:
i cataloghi offrono una scelta quasi sempre limitata ai grossi resort. In alcuni casi non è la scelta migliore. Su parecchie isole ci sono pensioni a conduzione familiare molto accoglienti e con spiagge bellissime. Si deve fare attenzione al fatto che abbiano l’acqua calda e che siano comode ai villaggi (dove si possono trovare negozietti o ristorantini). Molte pensioni mettono a disposizione gratuitamente biciclette (sui motu sono sufficienti per andare ovunque). Ci sono anche campeggi.
MANGIARE:
in molte isole ci sono parecchi ristoranti (alcuni vengono a prendere e riaccompagnano in hotel gratis). In tutti i villaggi si trovano negozi di alimentari. Sconsigliamo la mezza pensione quasi ovunque, tra spesa e ristoranti si mangia meglio risparmiando parecchio. Per prenotare i ristoranti ci si può rivolgere direttamente alla reception dei resort.
Si mangia bene, sia carne che pesce. Consigliamo di prendere, ovunque, una sola portata a testa (al max con un antipasto). Normalmente i piatti sono abbondanti e ricchi di contorni. Il pesce è (ovviamente) ottimo ovunque.
A pranzo preferivamo stare leggeri per poter stare in acqua, c’è la luce migliore per apprezzare i fondali.
Piatti tipici: pesce crudo, mahi mahi alla vaniglia, maha tahitien.
ESCURSIONI:
tantissime. Le Tuamotu sono ottime per il diving e lo snorkeling nei pass. Da fare assolutamente la laguna blu di Rangiroa. Nelle isole della società ci sono barriere coralline bellissime (in particolare a Raiatea e Taha’a), si può fare dell’ottimo snorkeling. In tutte le isole si possono visitare fabbriche di perle nere e in alcune anche le piantagioni di vaniglia (in particolare a Raiatea e Taha’a).
QUANTO SI SPENDE:
noi abbiamo speso 11.400 euro per voli intercontinentali, pass interni, tutti i pernottamenti, la mezza pensione a Tikehau e i trasferimenti da/per aeroporti. Si può risparmiare molto se si scelgono solo pensioni.
Per stare lì (mangiare, escursioni e souvenir) circa 2.000 euro.
MONETA:
nei negozi usano il Franco Polinesiano, che ha un cambio fisso rispetto all’euro. Conviene cambiare una somma di euro in moneta locale il primo giorno. I grossi resort accettano gli euro e i dollari. Abbiamo usato senza problemi la carta di credito classica (VISA) e ricaricabile (Visa electron, ad es. Postapay) per affittare auto, pagare nei ristoranti e fare la spesa nei supermercati un po’ più grossi.
LINGUA:
si parla francese, oltre alla lingua del posto (“maururu” vuol dire grazie, “nana” ciao e “ia orana” buon giorno). In molti posti parlano anche inglese e nei resort più grossi si può trovare qualcuno che parla italiano.
TAHITI
ABBIAMO VISTO:
– le tre cascate, lungo la strada che circonda l’isola
– museo di Gauguin
– giardino botanico
– il mercato di Papeete
– le roulotte
PREZZI:
– noleggiare un’auto (AVIS) per una giornata circa 85 euro
– cena alle roulotte per due persone circa 20 euro in tutto
NOTE:
In un giorno si fa il giro completo.
A Papeete bastano un paio d’ore per vedere il centro. Molto caratteristiche le roulotte se ci si ferma per cena. Il mercato è da vedere, meglio se in tarda mattinata. Ci sono decine di bancarelle di pareo e perle nere (economiche e fanno la loro figura, anche se sono di dubbia qualità).
Per dormire basta un semplice B&B in centro per essere comodi ai servizi e alle roulotte (o ai ristoranti) per cenare.
Il museo di Gauguin si può evitare (deludente), il giardino botanico non è nulla di eccezionale.
MOOREA
ABBIAMO VISTO:
– il belvedere
– la spiaggia di Temae
– i negozi di pareo
PREZZI:
– traghetto da Tahiti a Moorea andata e ritorno 1800 franchi a persona, 15 euro.
– Pareo si trovano da 2000 e 2500 franchi, circa 16/20 euro
NOTE:
Anche a Moorea ci si può andare in giornata (da Tahiti con il traghetto)
C’è la possibilità di visitare una fabbrica di succhi di frutta e di vedere i delfini all’Intercontinental. Meglio di Tahiti se si decide di restare più giorni in qualche resort.
TIKEHAU
Se si è sul motu dell’aeroporto si può girare in lungo e in largo.
Se si va al Pearl Beach, l’hotel si trova su un motu isolato dove non c’è nulla. C’è un servizio barca che accompagna al villaggio.
Se si è in una pensione (sul motu dell’aeroporto), c’è un villaggio, una panetteria, un negozietto e uno snack bar, quindi ci si può arrangiare per il pranzo. Non ci sono ristoranti per la cena. Consigliamo la mezza pensione.
Ci sono svariate possibilità di escursioni (snorkeling e diving)
MANIHI
Se si è al Pearl Beach (come noi) si può fare un giro in bici del motu o andare al villaggio con la barca dell’hotel. Ci sono svariate escursioni (snorkeling, immersioni, fabbriche di perle) per rendere più varia la permanenza. Manihi ha una enorme varietà e quantità di pesci.
Se non ci si vuol far spennare è meglio prenotare il solo pernottamento. Ci si arrangia per la colazione e il pranzo (fate qualche spesa nei negozietti delle altre isole, o al villaggio di Manihi, dove però si deve andare in barca) e si può far cena in hotel (normalmente è alla carta). Le portate sono molto abbondanti, quindi si riesce a spendere nettamente meno rispetto alla quota della mezza pensione.
E’ l’sola delle perle nere.
PREZZI:
cene in hotel: a buffet 5600 franchi a testa (47 euro); cena con 1 antipasto, 2 piatti principali, 1 dessert e acqua circa 7000 franchi (60 euro).
RANGIROA
ABBIAMO VISTO:
– la laguna blu
– Avatoru e Tiputa pass (snorkeling)
– giro del motu in bicicletta
– fabbrica di perle (visita gratuita alla Gauguin’s Pearl per chi alloggia al Kia Ora)
PREZZI:
– noleggio bici 900 franchi per 4 ore (7.50 euro)
– escursione alla laguna blu circa 10.000 franchi a persona (85 euro circa), l’escursione dura tutto il giorno e il pranzo è incluso
– snorkeling nel pass 4750 franchi a persona (40 euro), durata di circa 3 ore.
– Cena a buffet al KIA ORA 5700 franchi a persona (48 euro)
– Cena di due piatti principali, un dessert e acqua al KIA ORA circa 5000 franchi (42 euro)
– Cena da VAIMARIO (trasporto incluso) 2 piatti principali, un contorno, bere circa 4000 franchi (34 euro)
– Cena al ristorante KAI KAI (trasporto incluso) due piatti principali, contorno, 2 dessert, acqua 5100 franchi (43 euro)
– Cena da Glorine antipasti, piatti principali, contorno, dessert, bere 5000 franchi (42 euro)
NOTE:
A Rangiroa si può prenotare il solo pernottamento (con la colazione se non si ha voglia di arrangiarsi). Ci sono negozi e piccoli supermercati facilmente raggiungibili in bicicletta e ci sono ristoranti che vengono persino a prendervi e riportarvi in hotel gratuitamente! Se non si vuole spendere troppo per la sistemazione ci sono molte pensioni, parecchie non hanno spiaggia, sono ottime per chi vuol andare sempre in escursione…e a Rangiroa ci sono parecchie escursioni da fare.
RAIATEA
ABBIAMO VISTO:
– la barriera corallina
– Taha’a
PREZZI:
– escursione a Taha’a con Bruno di Excursion Bleue 9000 franchi a testa (75 euro), durata intera giornata, è incluso il pranzo
– Cena in hotel con due piatti principali, dessert e bere 6500 franchi (55 euro)
– Cena a L’Espadon (trasporto incluso) un antipasto, due piatti principali, bere 6000 franchi (50 euro)
– Cena a Club house (trasporto 1500 franchi) due piatti principali e acqua 6800 franchi (57 euro)
NOTE:
Per la sistemazione in hotel vale lo stesso discorso di Rangiroa: pernottamento. L’hotel Hawaiki Nui è abbastanza vicino al villaggio di Uturoa, di giorno è raggiungibile a piedi. A Uturoa si trovano negozi e supermercati.
Sull’isola sono presenti parecchi Marae e c’è la possibilità di fare escursioni nell’interno.
BORA BORA
ABBIAMO VISTO:
– spiaggia di Matira
– giardino di corallo
– Bloody Marys
PREZZI:
– Cena all’hotel Sofitel Motu due piatti, frutta e acqua 8900 franchi (75 euro)
– Cena da Bloody Marys due antipasti, due piatti e acqua 8100 franchi (68 euro)
NOTE:
Secondo noi è d’obbligo prenotare il solo pernottamento così si cena fuori dall’hotel! A Bora Bora ci sono tanti ristoranti che organizzano i trasferimenti gratuiti per gli hotel.
Ci sono alcune escursioni da fare: lagoonarium, tour dell’isola, diving in sottomarino.
Il giardino di corallo non è paragonabile a quello di Taha’a o alla barriera di Raiatea. Se scegliete di prenotare un resort, vi consigliamo il Sofitel Motu che è proprio di fianco al giardino di corallo, così non dovrete fare l’escursione per vederlo.
LA NOSTRA POLINESIA
6 luglio
Zaini in spalla, due bagagli a mano e un trolley da spedire (siamo stati attenti al peso, in vista dei trasferimenti tra le isole), si va in aeroporto a Torino. h. 6.55 partenza per Francoforte, coincidenza con il volo per Los Angeles. Dopo circa 11 ore di volo atterriamo a LA. Abbiamo 4 ore di attesa per il decollo successivo. Ripartiamo per Papeete con Air France e arriviamo dopo 9 ore alle 22.30 locali. Ci accolgono in aeroporto con la nostra prima collana di fiori e ci accompagnano all’hotel: HOTEL TIARE TAHITI: semplice, ma carino e soprattutto è nel centro di Papeete, comodissimo a tutti i servizi.
7 luglio
Sveglia presto, usciamo dall’hotel e andiamo a fare colazione in un bar… per due succhi di frutta (di ananas pestato) e due brioche spendiamo 13 euro!!! È un po’ caro effettivamente…
Andiamo alla sede Avis nel centro della città e ritiriamo l’auto che avevamo già prenotato in Italia, spendiamo circa 10.000 franchi (più o meno 85 euro). Usciamo dal traffico di Papeete e ci dirigiamo verso il nord dell’isola. Nel tragitto incontriamo un Carrefour!! Ci fermiamo e facciamo un po’ di spesa: frutta, snack, brioche e biscotti… noi non abbiamo mezza pensione né colazione in quasi nessuna isola (scelta che si rivelerà azzeccatissima), quindi decidiamo di rifornirci. Riprendiamo il nostro tour e arriviamo alla Pointe Venus (punta di Venere) e alla spiaggia del surf Papara. Appena usciamo dalla città ci rendiamo conto che le abitazioni sono diverse da come siamo abituati a concepirle noi. Sono più semplici, a volte sembrano poco stabili e sono poco protette. Sono lo specchio della semplicità che caratterizza la vita dei polinesiani. Notiamo che gli animali vengono lasciati liberi. Incontriamo parecchi cani randagi lungo la strada. Proseguendo il giro dell’isola si possono vedere le tre cascate, una meraviglia da non perdere!!! Per vedere la prima bastano 5 minuti a piedi e lo spettacolo che si presenta è unico: ci addentriamo nella vegetazione, seguiamo il sentiero e camminiamo di fianco al ruscello. poco dopo si apre uno slargo. Di fronte a noi la cascata alta e stretta, ben illuminata dal sole del mattino. scroscia e luccica in mezzo al verde rigoglioso. Bellissima.
Continuando il nostro giro dell’isola nella parte sud arriviamo al museo di Gauguin e al giardino botanico, nulla di eccezionale (a parte le due tartarughe gigantesche della Galapagos!). Ogni tanto si incontrano villaggi che spesso hanno una chiesetta colorata in stile coloniale. Prima di tornare a Papeete ci fermiamo in una spiaggia vicino a Le Meridien.
La sera cena alle roulotte!! Fantastiche, una serie di furgoni-cucina parcheggiati in mezzo ad una piazza pedonale sul mare, centinaia di persone…sembra una festa di paese! Due bisteccone alla griglia con un chilo di patatine fritte a testa e acqua, 2350 franchi (circa 20 euro).
8 luglio
Sveglia all’alba, colazione (con brioche e biscotti acquistati il giorno prima al Carrefour) e a piedi fino al vicino porto. Compriamo i biglietti per l’Aremiti Catamarano (1800 franchi a testa andata e ritorno) per andare a Moorea.
Solito noleggio Avis (circa 85 euro) e giro dell’isola. Il sud di Moorea non offre molto, non ci sono villaggi, la costa è alta (pochi accessi al mare) e selvaggia. Verso il nord sono concentrati tutti i resort, villaggi e negozi di alimentari, perle e pareo. Saliamo al belvedere per ammirare le due baie che caratterizzano l’isola, ma purtroppo il tempo è brutto e il panorama non è come ce lo aspettavamo. Pranzo all’hotel Les Tipaniers, due piatti di pesce con l’acqua, spesa circa 3.500 franchi (una trentina di euro). Continuiamo il nostro giro e ci dedichiamo ai souvenir. Compriamo un po’ di pareo e nel frattempo spunta il sole, e decidiamo quindi di fermarci alla spiaggia di Temae per un bel bagno. E’ una spiaggia libera che si trova a nord est nei pressi dell’aeroporto. La raggiungiamo attraverso una strada poco segnalata. La sabbia è bianca e vediamo Tahiti di fronte a noi, oltre le onde dell’oceano che si infrangono sulla barriera. Sulla nostra destra c’è il Sofitel con i suoi overwater.
Rientriamo a Tahiti, cena alle mitiche roulotte (2350 franchi).
9 luglio
Abbiamo tutto il mattino a disposizione per girare Papeete (fin troppo, bastano un paio d’ore). Cose da vedere: il mercato, la cattedrale e le vie con i negozietti di perle. Nel nostro giro acquistiamo qualche perla nera nei dintorni del mercato. A Tahiti in questo periodo c’è il festival polinesiano (heiva) e mentre passeggiamo sentiamo un gran fracasso a ritmo “mahori”, giriamo l’angolo e vediamo un furgone aperto con 4 uomini armati di tamburi e due ragazze che ancheggiano freneticamente (chissà come fanno?) sotto le gonnelline di paglia.
Torniamo all’hotel dove aspettiamo il furgone che ci riaccompagna all’aeroporto. H. 13.40 partenza con Air Tahiti per Tikehau.
L’aeroporto di Tikeahu è microscopico, non crediamo ai nostri occhi: l’unica pista porta ad un edificio che ci sembra un grosso bungalow, senza barriere, tutto aperto, con quattro panche di legno e un piccolo bancone per il check in. Un camion dei pompieri e una piccola motrice (stile trattore) con un carrello dietro per i bagagli. E’ un altro mondo.
Alloggiamo in mezza pensione al TIKEHAU VILLAGE. In aeroporto viene ad accoglierci Caroline, la proprietaria. Purtroppo per un disguido quella notte dobbiamo dormire in un’altra pensione perché il Tikehau Village è pieno. Ci accompagna alla pensione HOTU, un posto davvero semplice, carino con una bellissima spiaggia, unica pecca che i bungalow non hanno l’acqua calda (al contrario del Tikehau Village). Sistemiamo le nostre cose e ci facciamo una passeggiata sulla sabbia bianca al tramonto. Caroline ci viene a prendere all’ora di cena per farci cenare al Tikehau Village e poi ci riaccompagna a casa.
10 luglio
Iniziano i fantastici giorni a Tikehau. La nostra pensione si trova sul motu dell’aeroporto, dove c’è anche il villaggio (Tuherahera), qualche casa, un negozietto abbastanza fornito (ci siamo comprati la nutella!!), una panetteria, la posta, uno “snack bar” e due chiese. Il Tikehau village è una pensione a conduzione famigliare che quest’anno compie 20 anni di attività, stanno completando il rinnovo dei bungalow, mentre il ristorante (sulla spiaggia) è già stato rifatto. Nella spiaggia è presente un ottimo centro diving. Il nostro beach bungalow è di quelli già ristrutturati, è spazioso e pulito e dal terrazzino lo spettacolo è mozzafiato. La spiaggia bianca e ampia, non offre un reef particolarmente ricco, però l’acqua è cristallina e si vede girare qualche pesce (anche squaletti pinna nera e razze). Notiamo subito che gli ospiti sono quasi tutti francesi. Siamo gli unici italiani! Nella pensione ci sono delle bici che tutti possono utilizzare gratuitamente, facciamo il nostro primo giretto del motu. Ci immettiamo sull’unica strada (per un tratto di cemento…il resto è sterrato). Mentre pedaliamo sentiamo qualche tonfo e ci rendiamo conto che è il rumore di cocchi che cadono dalle palme a bordo strada. Meglio evitare di passarci troppo sotto!! Attraversiamo il piccolo villaggio. Le case sono semplici, alcune sembrano poco più che baracche, qualcuna è in muratura. Quasi tutti i cortili sono senza recinzioni e si vedono passeggiare per strada galli e galline lasciati liberi, come i cani e i gatti. Dopo il villaggio la strada diventa sterrata, arriviamo al fondo del motu (a ovest), passiamo in mezzo a qualche ultima abitazione e sbuchiamo sul mare (la pedalata è durata una ventina di minuti). Il panorama è stupendo, spiaggia bianca e rosa deserta, acqua cristallina, di fronte a noi l’oceano che incontra la barriera e, un po’ più a destra, un isolotto da cartolina!!. Bagno da sogno e un po’ di sole, prima che alcune nuvole grigie lo oscurino. Rientriamo in pensione, doccia e poi cena. Nella notte c’è una “tempesta tropicale”, pioggia e vento a volontà!
11 luglio
Dopo la pioggia della notte, il mattino è ancora nuvoloso, ma migliora subito dopo l’ora di pranzo. Prendiamo le solite bici e percorriamo il motu nell’altra direzione, verso est. Superato l’aeroporto la strada diventa sterrata. E’ più selvaggio rispetto all’altro lato del motu. Arriviamo ad un’altra spiaggia stupenda, ci saranno 5 o 6 persone oltre a noi. Lasciamo le bici sulla sabbia bianca e ci buttiamo in acqua armati di pinne, maschera e macchina fotografica. Vediamo una miriade di pesci. Nuotando arriviamo al motu di fronte, facciamo un po’ di foto e ci rituffiamo per tornare indietro. Un po’ di relax e poi recuperiamo le nostre biciclette. Ci dirigiamo verso il fondo della pista dell’aeroporto, seguendo il sentiero tra le palme andiamo a vedere le onde dell’oceano che si infrangono fragorosamente contro la barriera. Il rumore e gli spruzzi sono bellissimi. L’acqua blu scuro diventa azzurrina contro gli scogli in mezzo a mille spruzzi bianchi. Dopo esserci goduti un po’ lo spettacolo ritorniamo alla pensione.
12 luglio
Ci svegliamo presto, l’alba è intorno alle 6.30 ed è stupenda, molto meglio del tramonto!
Dopo colazione prendiamo le bici e torniamo a fare un po’ di snorkeling alla spiaggia del giorno prima. Migliaia di pesci colorati nuotano e si nascondono tra gli scogli di barriera che interrompono il fondale sabbioso. Ammiriamo lo spettacolo per quasi un’ora senza stancarci. Grazie alla luce del mattino siamo riusciti a scattare delle belle foto subacquee. Il pomeriggio abbiamo organizzato il “battesimo dell’acqua” con il diving della spiaggia (spesa totale: 13000 franchi, circa 110 euro). Mute, bombole, maschere e pinne (tutto compreso nel prezzo) e tutti in barca alla volta della vecchia fabbrica di perle dove, a pochi metri di profondità, con un po’ di fortuna, è possibile ammirare le mante!
Alla sera per cena c’è il “maha tahitien”, il piatto tipico tahitiano, si fanno cuocere il maiale, le banane e il frutto dell’albero del pane avvolti in foglie di banana e palme sotto la sabbia. Il gusto è particolare e non ci entusiasma (sa molto di affumicato…), ma comunque è da provare.
13 luglio
Solita sveglia per vedere l’alba… poi in bici fino al fondo del motu (a ovest). La spiaggia è stupenda, i colori dell’acqua indimenticabili. Decidiamo di andare a nuoto fino all’isolotto di fronte, c’è parecchia corrente, ma si riesce ad arrivare in poco tempo e senza affaticarsi troppo. Non c’è un’anima, anche la spiaggia di fronte a noi è deserta. In mezzo a quei colori con il solo rumore dell’oceano a qualche centinaio di metri…sì è realizzato un sogno! Nel pomeriggio andiamo all’altra spiaggia (a est), dove vediamo un paio di squaletti, e ci rituffiamo nel nostro consueto snorkeling. Ci spingiamo verso scogli che avevamo tralasciato il giorno prima e di nuovo lo spettacolo ci rapisce.
Per cena Caroline ha preparato l’aragosta!! Ottima!
14 luglio
Oggi si cambia isola… lasciamo un pezzo di cuore a Tikehau e con le lacrime agli occhi saliamo sull’aereo per Manihi. Vedere gli atolli dall’alto è bellissimo, si riescono a scorgere tutte le sfumature dell’acqua. Si transita per Rangiroa e si arriva a Manihi intorno alle 11.00. Incontriamo parecchi italiani già in aeroporto, ci fa una strana impressione (a Tikehau eravamo gli unici 2 italiani su tutto il motu!). Alloggiamo al PEARL BEACH per due notti (non ne sarebbero servite di più), il nostro è un bungalow overwater (bellissimo, ma peccato la posizione, il terrazzino prendeva poco sole) e appena entrati in acqua ci ritroviamo a nuotare in mezzo a centinaia di bellissimi pesci. L’overwater ha l’accesso diretto in acqua in una zona ricca di scogli (barriera) e di una quantità e varietà di pesci inimmaginabile. Il nostro primo bagno è parecchio lungo, non ci sono molti coralli, ma i pesci sono splendidi. Girando lo sguardo vediamo una murena che si nasconde sotto uno scoglio, ci avviciniamo un po’ e riusciamo a fotografarla mentre si affaccia timidamente. Pesci farfalla, chirurgo, pappagallo e altri sconosciuti, alcuni grossi pesci balestra che si tengono un po’ più alla larga…insomma c’è parecchio traffico! Poi decidiamo di prendere le bici (gratuite) e fare un giro per il motu. L’unica strada asfaltata passa in mezzo ad una vegetazione selvaggia. Non c’è praticamente nulla oltre alle piante (a parte qualche sporadica abitazione, i cani randagi e qualche granchio che attraversa la strada). Il Pearl Beach è sullo stesso motu dell’aeroporto di fronte al quale c’è l’unico “snack-bar” dei paraggi. Il villaggio è su un altro isolotto (quindi anche i negozi e qualche ristorantino), raggiungibile tramite barca solo in determinati orari della giornata. Al ritorno ci fermiamo a guardare il tramonto sull’oceano.
Qui abbiamo prenotato il solo pernottamento, ci arrangiamo per colazione e pranzo (con cibarie di ogni tipo comprate sulle altre isole e the/caffè che uno si può fare in camera), invece per cena andiamo al ristorante dell’hotel. Prendiamo 1 antipasto in due, due piatti di pesce (che arrivano sempre e ovunque con verdure/patatine e riso) e un dessert, acqua: spesa 6800 franchi (circa 57 euro). Usciamo stracolmi.
15 luglio
Questa giornata la dedichiamo al relax. Facendo un po’ snorkeling fotografiamo anche uno squaletto, che emozione! La sera facciamo nuovamente cena nel ristorante dell’hotel, questa sera è a buffet (5600 franchi a persona) e c’è lo spettacolo di balli polinesiani messo su da 4 dipendenti dell’hotel originari del posto.
16 luglio
Giornata un po’ rovinata dal vento, passiamo il mattino a prendere il sole tra piscina e spiaggetta e il pomeriggio invece si parte alla volta di Rangiroa. Qui abbiamo il pernottamento al KIA ORA in un beach bungalow con jacuzzi, l’hotel è molto bello e si trova in uno dei pochi punti di Rangiroa dove c’è un po’ di spiaggia. Il colore della laguna davanti al bungalow è incredibile.
La sera ceniamo nel ristorante dell’hotel (cena a buffet 5700 franchi a persona) e vediamo lo spettacolo di balli polinesiani. Si sente parlare parecchio italiano, come al Pearl di Manihi.
17 luglio
Ci alziamo presto, noleggiamo le bici in hotel (900 franchi l’una per 4 ore, circa 7,50 euro) e andiamo verso il villaggio di Avatoru (a circa 10 km). Incontriamo diversi negozi e supermercati, ci fermiamo in alcuni per fare qualche spesa. Scopriamo inoltre che esistono dei ristoranti che ti vengono a prendere e riportare in hotel gratuitamente! Torniamo verso il Kia Ora e poi proseguiamo verso il Tiputa Pass, alla ricerca di una pensione che avevamo trovato in alcuni racconti letti su internet, Chez Glorine, consigliata soprattutto per la cucina!
La pensione si trova proprio sul pass, alla fine della strada, sulla sinistra, subito prima del molo, vicino ad una cabina telefonica. Non ha insegna, noi l’abbiamo trovata perché abbiamo visto il pulmino che usciva dal cancello.
Entriamo e cerchiamo di Glorine. E’ in cucina e le chiediamo se è possibile cenare nella sua pensione, per lei va bene e ci dice di essere lì intorno alle 18.00/18.30.
Riprendiamo le bici e torniamo in hotel pensando a come andare da Glorine quella sera… l’ideale sarebbe passare dalla spiaggia, ma ci sono parecchi cani randagi (o comunque lasciati liberi)… vedremo…
Nel pomeriggio, dopo un bagnetto fronte bungalow, andiamo a visitare la fabbrica Gauguin’s Pearl a vedere come vengono fatte le perle nere.
Tornati in hotel chiediamo consiglio per andare fino al pass la sera, ci dicono che non ci sono taxi a quell’ora e che le biciclette non si possono usare perché la sera è tutto buio, la strada non è illuminata. Non ci resta che andare a piedi… decidiamo di andare dalla spiaggia, partiamo prima che il sole tramonti seguiti da un cane che non ci molla mai (e che ci ha anche “salvati” da altri cani con brutte intenzioni!!), arriviamo da Glorine in 15/20 minuti. Ci accomodiamo nella terrazza della pensione a goderci il tramonto, a osservare gli squali che nuotano e lo spettacolo del cane di Glorine che, buttandosi in acqua, abbaia a tutte le pinne che si avvicinano a riva facendole scappare. Ceniamo in compagnia di alcuni francesi che ci raccontano di quali meraviglie siano riusciti a vedere nelle loro immersioni. Tutti allo stesso tavolo iniziamo con del pesce crudo e insalata come antipasto, poi mahi mahi alla vaniglia con riso e fagiolini, torta al cioccolato di dessert. In tutto spendiamo 5000 franchi (una quartina di euro) e in più Glorine ci ha riaccompagnati in macchina in hotel! Ci diciamo che dobbiamo consigliarlo a tutti, ottima cucina, ambiente sereno, semplice e gradevole, gentilezza estrema di Glorine e famiglia! L’unica difficoltà, come detto, è raggiungere la pensione, ma se si percorre la strada (prima del tramonto), anziché la spiaggia, si dovrebbero incontrare meno cani, anche se si allunga un po’.
18 luglio
La mattinata non è bella, è nuvoloso e piove a sprazzi. Ci rilassiamo sul nostro terrazzino aspettando il sole che finalmente si fa vedere nel pomeriggio! Ci buttiamo in acqua, i colori sono splendidi, andando qualche metro a largo (verso gli overwater) ci sono un po’ di scogli e si incontrano sporadici coralli e qualche pesce.
La sera ci facciamo prenotare da Rai (il ragazzo che lavora alla reception) la cena da VAIMARIO. Alle 19,00 ci vengono a prendere in hotel. Cena: 1 pizza, 1 piatto di pesce con soliti riso e patatine, acqua e birra, 4050 franchi (34 euro). Si mangia abbastanza bene (…ma Glorine è insuperabile).
Nella notte c’è un forte temporale e tanto vento. Speriamo domani sia bello perché ci aspetta la Laguna Blu!!!!!!!!!!!
19 luglio
Al nostro risveglio c’è un bellissimo sole e qualche nuvoletta per niente minacciosa, per fortuna la giornata si preannuncia bella! h. 9.00 partenza per la Laguna Blu (10.000 franchi a testa). Ci imbarchiamo al molo del resort e ci addentriamo nella laguna del secondo atollo più grande al mondo. A largo non sembra di essere in un atollo, le acque tranquille alle quali ci si abitua verso riva qui non esistono, le onde si fanno sentire e sembra di essere sulle giostre. Dopo più di un’ora di barca si arriva finalmente in paradiso! Gettiamo l’ancora dove l’acqua è alta circa un metro, all’esterno della piccola laguna da sogno. Ci incamminiamo verso un spettacolo davvero unico, i colori del mare e del cielo sono incredibili, le sfumature si susseguono tra gli isolotti che circondano questa piccola meraviglia. Durante la passeggiata verso la spiaggia candida cerchiamo di non inciampare nel fondo frastagliato del piccolo tratto di scogli che incontriamo. Dopo poco il fondo diventa sabbioso e troviamo decine di squaletti che nuotano vicino a riva. Sono piccoli e appena si cerca di avvicinarsi per una foto scappano. Arriviamo sul microscopico isolotto dove pranzeremo. Facciamo una passeggiata spingendoci anche sugli altri piccoli motu e scattiamo decine di foto. L’acqua è calda e limpida. Ritorniamo verso la tettoia dove stanno cucinando e sulla tavola, coperta da foglie di palma, troviamo già dell’ottimo cocco che ci gustiamo al sole sulle sdraio che abbiamo piazzato in mezzo all’acqua bassa.
Alle 12.30 il pranzo è servito: pesce (appena pescato) alla griglia, riso, pollo, uova e frutta (mangiamo l’ananas più buono del mondo…). Dopo pranzo ci danno un po’ di avanzi per darli agli squali!! Ci viene detto di lanciare i pezzi di pesce in acqua senza immergere le mani (potrebbe essere pericoloso), quindi con un po’ di diffidenza lanciamo timidamente un primo boccone. Lo spettacolo è incredibile, decine di baby-squali si accalcano a riva cercando di arrivare per primi alla meta, quel po’ di impressione che si ha nel vedere tutte quelle pinne passa subito (anche perché sono davvero piccoli) e iniziamo a lanciare sempre più cibo e sempre più vicino. Dopo aver “sfamato” gli squali, preso un po’ di sole e fatto il bagno nelle acque cristalline, ripartiamo… Un po’ più a largo la barca si ferma vicino ad una serie di boe unite da funi… ci dicono ORA DIAMO DA MANGIARE AGLI SQUALI: BUTTATEVI IN ACQUA! Ci mettiamo a ridere per la battuta, guardiamo l’acqua e la barca è circondata da squali pinna nera di circa 2 metri… con un po’ di coraggio ci tuffiamo e ci teniamo ad una fune di fronte alla prua. Mentre ci posizioniamo, dalla barca lanciano in acqua avanzi a volontà e appena ci guardiamo attorno vediamo uno spettacolo stupendo e…un po’ inquietante. Ci saranno almeno una cinquantina di squali che si muovono freneticamente! Nuotano ovunque attorno a noi, quasi ci sfiorano alla sola ricerca dei ghiotti bocconi che piovono in acqua. È una scena che fa un po’ paura ma è davvero emozionante. Non bisogna spaventarsi perché gli squali non fanno assolutamente nulla e se è entrata in acqua mia moglie che ha il terrore pure degli insetti, può entrarci chiunque! In mezzo agli squali si accalcano centinaia di altri pesci per condividere il banchetto. Dopo aver fatto una cinquantina di foto e filmati dentro l’acqua usciamo ancora eccitati per quanto abbiamo appena visto.
Tornati sulla barca ci dirigiamo verso l’Avatoru Pass per fare snorkeling dall’oceano verso la laguna. Qui ammiriamo la barriera più bella vista fino ad ora (a Tikehau e a Manihi non eravamo andati ai pass, forse sbagliando). Lo snorkeling è bellissimo, si vedono tanti pesci e dei coralli favolosi mentre si viene trasportati dalla corrente verso l’interno della laguna.
Rientriamo in hotel. La sera ceniamo al ristorante del Kia Ora (un piatto di pasta a testa, dessert, acqua, spesa di circa 5000 franchi).
20 luglio
La giornata è di nuovo bella. Facciamo un po’ di bagni nell’acqua limpidissima davanti al nostro bungalow e il pomeriggio facciamo un’altra escursione: drift snorkeling nel Tiputa Pass (4750 franchi a persona, 40 euro). Prima ci portano a fare snorkeling nell’acquario naturale che si trova di fronte al pass in attesa che la corrente spinga nella direzione giusta. In mezzo ai coralli e ai pesci multicolore possiamo ammirare una fantastica murena gigante. Stiamo in acqua circa 40 minuti senza rendercene conto! Risaliamo in barca e veniamo accompagnati nell’oceano appena fuori dalla laguna. Ci buttiamo tutti in acqua e, tenendoci per mano nuotiamo spinti dalla corrente fino a ritrovarci di nuovo nei pressi dell’acquario. Percorriamo il pass per tre volte dall’oceano verso la laguna, e vediamo squali, barracuda, due tartarughe marine e centinaia di altri pesci. Sicuramente non è ai livelli delle immersioni, ma per chi non fa sub è un’escursione davvero emozionante.
La cena ce la facciamo prenotare al ristorante KAI KAI, alle 19.00 vengono a prenderci in hotel, mangiamo un mahi mahi alla vaniglia, un piatto di pesce crudo, patatine, 2 dolci, acqua, spesa totale 5100 franchi (43 euro). Il ristorante è all’aperto, semplice e carino e si mangia meglio che da Vaimario.
21 luglio
il viaggio non può essere perfetto… infatti questa giornata è persa tra aerei e aeroporti… peccato. Arriviamo a Raiatea il pomeriggio verso le 16.30, eravamo partiti alle 9.00 di mattina da Rangiroa!!
A Raiatea abbiamo prenotato 3 notti all’hotel HAWAIKI NUI della catena Pearl Beach, di categoria inferiore agli altri Pearl, ma probabilmente l’overwater più “furbo” di tutta la vacanza! Qui non c’è il lusso di Manihi, tanto meno del Kia Ora, ma la barriera corallina che c’è sotto i bungalow è una cosa fantastica! L’hotel non ha spiaggia, c’è una passerella che permette di entrare in acqua (per chi non ha l’overwater) subito dopo la barriera. Raiatea è un’isola poco visitata dagli italiani e non ne comprendiamo il motivo. C’è una doppia barriera: una subito a riva e una un po’ più a largo a fermare le onde dell’oceano. Inoltre quest’isola permette di andare a visitare Taha’a in barca.
Il nostro bungalow è circondato da un vero e proprio giardino di corallo come non ne avevamo ancora visti, ci basta scendere dalla scaletta della terrazza per incontrare ogni specie di pesce e ammirare una bellissima distesa di coralli!
L’hotel è un po’ fuori dal villaggio. Di giorno si può andare a piedi, ma di sera preferiamo non passeggiare per la strada piuttosto buia. Chiediamo alla ragazza della reception di prenotarci un ristorante con servizio di pick up. Ceniamo nel centro del villaggio, all’Espadon (ci vengono a prendere e ci riaccompagnano in hotel): 1 antipasto di pesce crudo alla tahitiana, 2 mahi mahi, acqua per un totale di 6050 franchi (50 euro). Non male.
22 luglio
Intera giornata dedicata ad ammirare i fondali di Raiatea, incontriamo pesci pappagallo, farfalla, chirurghi, pesci palla, pesci di cui non conosciamo il nome, un pesce leone e anche il mitico pesce pagliaccio!! Passiamo ore in acqua senza rendercene conto e intervalliamo i bagni con un po’ di sole in terrazza. L’hotel mette a disposizione dei kayak, ne prendiamo uno per andare all’isolotto di fronte a noi sulla barriera più esterna. Tra una remata e una risata (siamo proprio incapaci!) arriviamo alla meta. La spiaggia è carina e c’è qualche persona che ha avuto la nostra stessa idea. Stiamo poco tempo e ritorniamo a tuffarci tra i nostri coralli.
Per cena ci facciamo prenotare Club House, un ristorante un po’ più distante rispetto a quello della sera precedente. La scelta non è troppo felice, il posto è molto carino ma per 1 mahi mahi, 1 tonno e dell’acqua ci fanno pagare 6.800 franchi (57 euro) di cui 1500 sono per il trasporto!! Sicuramente non lo consigliamo, non solo per il costo ma anche per la qualità del cibo.
23 luglio
Questa è la giornata dell’escursione a Taha’a. Prenotiamo tramite l’hotel con Excursion Bleue (di un certo Bruno) si pagano 9.000 franchi a testa (75 euro). C’è anche un altro che organizza escursioni a Taha’a ed è più economico, bisogna avere la fortuna di trovare posto!! (conviene prenotare con un paio di giorni di anticipo)
Ci vengono a prendere in hotel e ci accompagnano al porticciolo, qui ci raggiungono, dopo pochi minuti, altri 5 turisti. C’è una signora hawaiana e 4 italiani, due coppie più grandi di noi, piacevoli, gente che ama viaggiare. Partenza intorno alle 9.00, chiacchieriamo di altre mete (USA, Venezuela…) scambiandoci opinioni, informazioni ed esperienze. Ci spiegano che il loro giro comprende anche una isola delle Australi (Rarutu) con la speranza di vedere le balene ed hanno organizzato tutto in pensioni. Recuperiamo ancora una famiglia francese e giungiamo a Taha’a. La prima tappa è la fabbrica di perle, poi piantagione di vaniglia dove veniamo accolti con frutta e una limonata deliziosa. La piantagione è inerpicata sulla montagna. Ci spiegano tutto il processo di produzione e ci rendiamo conto che ci vuole una pazienza incredibile a fare quel mestiere. Subito dopo andiamo a pranzare sul motu vicino al pass. Qui notiamo delle reti in acqua posizionate in modo da formare delle gabbie. Dentro vediamo squali, pesci pietra, una tartaruga e razze. E’ possibile fare il bagno all’interno dei recinti, mentre Bruno ci spiega tutto sugli animali che vediamo. Dopo pranzo si fa il giro dell’isola e si arriva in un posto favoloso. Vicino al Taha’a Private island (uno degli hotel più esclusivi dell’arcipelago) c’è una delle barriere coralline più belle della Polinesia! Il GIARDINO DI CORALLI di Taha’a è ASSOLUTAMENTE da vedere!! Gettiamo l’ancora dove l’acqua arriva in vita e ci incamminiamo verso il motu dove sorge il resort. Camminiamo dietro Bruno fino all’estremità esterna dell’isolotto. Qui entriamo in acqua e passeggiamo letteralmente in mezzo ai coralli, la luce è perfetta per fare foto subacquee. I pesci mangiano pezzetti di banana dalle nostre mani! L’acqua non è alta, si tocca tranquillamente. Con le scarpette ai piedi facciamo il nostro giro in mezzo pesci e coralli variopinti. La barriera forma corridoi, pareti, scogli, ostacoli e slarghi. Camminiamo e nuotiamo a pelo d’acqua facendo un po’ di attenzione a non urtare la meraviglia che ci circonda. Vediamo il corallo fuoco, le anemoni (con pesce pagliaccio annesso) immersi in un’acqua talmente limpida che sembra non esserci. I pesci si accalcano, ci circondano, poi scappano, quindi ritornano a mangiare. Una danza di colori. Pian piano usciamo dalla barriera e ci ritroviamo nuovamente nei pressi della barca. E’ volata quasi un’ora. Ancora qualche foto e poi di nuovo tutti in barca cercando di avvistare squali e mante.
Ritorniamo a Raiatea e decidiamo di fare cena in hotel: 2 bisteccone con contorno, acqua, un piatto di ananas, 6500 franchi (55 euro).
24 luglio
Sveglia h. 6.30, alba e poi un ultimo bagno sotto il nostro bungalow. Doccia e ci prepariamo per la partenza, alle 10.00 abbiamo il volo per Bora Bora. In aereo lo spettacolo è incredibile. La laguna di Bora Bora ha dei colori fantastici, dal blu al verde acqua, passando per il turchese, attraverso milioni di sfumature. Sui motu sorgono parecchi resort (vediamo anche il St. Regis…troppo per le nostre tasche).
All’aeroporto c’è la barca dell’hotel che ci aspetta. Si parte per il nostro ultimo soggiorno in Polinesia, SOFITEL MOTU. Anche qui siamo sull’overwater, il bungalow è strepitoso e l’hotel gode di una posizione unica! Si trova su un piccolo isolotto privato in mezzo alla laguna e proprio alle sue spalle c’è il giardino di coralli. Appena arrivati decidiamo di andare a vedere il giardino di coralli, ripensando alle meraviglia di Taha’a…. ma lo spettacolo è davvero deludente, di coralli praticamente non ce ne sono, a parte quelli morti sul fondale, l’unica cosa di interessante che riusciamo a vedere è una razza. Un po’ delusi ce ne torniamo nel nostro fantastico bungalow. Decidiamo di salire sul belvedere dell’hotel e da qui la vista è mozzafiato, i colori della laguna sono indescrivibili, fantastici. Le altre isole hanno colori bellissimi, ma la laguna di Bora Bora è qualcosa di unico (se si è fortunati a trovare il sole, come è successo a noi).
Ceniamo in hotel, la cucina è ottima, cara, ma si mangia benissimo: 1 tonno con contorno, 1 risotto ai gamberi e capesante, acqua e frutta 8900 franchi (75 euro).
25 luglio
Ci alziamo presto per ammirare un’alba sensazionale direttamente dal terrazzino del bungalow, poi passiamo il resto della mattinata a fare bagni nell’acqua trasparente. Il pomeriggio con il taxi dell’hotel andiamo al Sofitel (di fronte al Sofitel Motu, sull’isola principale) e ci incamminiamo verso la famosa spiaggia di Matira (a 15/20 minuti). Lungo la strada ci sono tanti negozietti, un supermercato e diversi ristoranti. Giunti sulla spiaggia notiamo che è più affollata rispetto alle altre isole (comunque deserta rispetto alle nostre spiagge italiane). Bagno, sole e torniamo indietro.
Rientriamo in hotel e cominciamo a preparare i bagagli per il tristissimo rientro…
Alle 19.40 andiamo al Sofitel dove aspettiamo il pullman del Bloody Mary’s che ci viene a prendere per la cena. Il locale è uno dei più conosciuti di Bora Bora, è facile incontrare anche qualche volto noto e tutti i vip che ne hanno fatto visita sono annotati all’ingresso. E’ molto molto carino, a terra c’è solo sabbia e sembra di stare in spiaggia. Tavolini, banconi e sgabelli sono fatti di pezzi di tronco lucidati. Le coperture dei banconi sono fatte con foglie di palma ed il tutto è all’interno di un immenso bungalow. Aspettiamo il nostro turno e ci spiegano che cosa offre il menù questa sera mostrandoci un banco ricco di pesce freschissimo. Mangiamo 2 antipasti (spiedini di tonno), un marlin con contorno, 1 wahu (tipo di barracuda) con contorno e paghiamo 8100 franchi incluso il trasferimento (68 euro). Qui conosciamo due ragazzi di Los Angeles che ci danno due dritte per la nostra “sosta” a LA. Ci compriamo due magliette ricordo nel negozietto del locale e prendiamo il pulmino che ci riaccompagna indietro.
26 luglio
Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno… dobbiamo lasciare la camera alle 16.30, quindi approfittiamo della giornata bellissima per fare gli ultimi bagni e salire al belvedere a cercare di catturare lo spettacolo della laguna.
Alle 17.10 si parte dall’hotel e si ritorna a Tahiti dove all’1.45 c’è il volo per Los Angeles. Abbiamo troppe ore di attesa così portiamo i bagagli al deposito e con un taxi andiamo in centro a Papeete a mangiare alle roulotte. Spendiamo 1610 franchi per il deposito bagagli (14 euro), 5000 franchi per il taxi andata e ritorno (42 euro) e per mangiare le nostre mega bistecche alla griglia e il solito chilo di patatine a testa 2700 franchi (23 euro).
Torniamo in aeroporto e inizia il giorno più lungo…
Arriviamo a Los Angeles dopo 9 ore di volo, dopo aver fatto coda al controllo passaporti, alla dogana e al check-in Lufthansa, prendiamo un taxi e andiamo in un centro commerciale…. Da Macy’s compriamo di tutto, riempiamo un trolley, lasciato vuoto per l’occasione, e ce ne torniamo in aeroporto.
Dopo altre infinite ore di volo atterriamo a Torino via Monaco, ripensando a quanto sia stato fantastico il nostro viaggio. Ciò che prima era un sogno impossibile ora è un ricordo stupendo.
Cristina e Enzo