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Ex-capitale di tre imperi (romano, bizantino e ottomano), Istanbul è la città più viva culturalmente e più cosmopolita della Turchia.

Istanbul, cenni storici

La nascita della città di Istanbul risale a circa 3.000 anni fa. Il primo insediamento storicamente rilevante risale al 675 A.C., quando Istanbul si chiamava Bisanzio. Per secoli Bisanzio restò sotto il dominio romano fino a quando, nel 196 D.C. si ribellò e fu rasa al suolo da Settimio Severo. Qualche anno dopo lo stesso Settimio Severo la fece ricostruire e la battezzò Augusta Antonina.

Nel 330 d.C. l’Imperatore Costantino decise di fare di Augusta Antonina la capitale dell’Impero Romano d’Oriente. La ribattezzò Costantinopoli e, perché potesse competere con Roma, la ingrandì e la arricchì di monumenti. Costantinopoli rimase la capitale dell’Impero Romano d’Oriente fino al 1453, quando gli Ottomani la conquistarono.
Costantinopoli venne ribattezzata Istanbul e fu ripopolata e ricostruita. A Solimano il Magnifico si deve la costruzione della più grande moschea della città, Süleymaniye, del 1500. All’epoca di Solimano, Istanbul era la città più civilizzata del mondo. Dal 1922, con la nascita della Repubblica Turca Istanbul ha ceduto ad Ankara il titolo di capitale.

Istanbul, cosa vedere

Le testimonianze del passato e la vivacità culturale che continuano a caratterizzarla fanno di Istanbul una delle città più affascinanti e magiche.
Uno dei quartieri di Istanbul più interessanti da visitare è la città vecchia. In questa parte sono concentrati molti dei monumenti imperdibili di Istanbul: il palazzo di Topkapi, la Mosche Blu, Santa Sofia e l’Ippodromo.

Il complesso del palazzo di Topkapi Sarayi, residenza dei sultani dell’Impero Ottomano per tre secoli, fu costruita dal sultano Mahmet subito dopo la conquista. Fu testimone delle vicende dell’Impero Ottomano fino XIX secolo, quando i sultani cominciarono a preferirgli palazzi più moderni. Per visitarlo si impiega una giornata, soprattutto nei mesi estivi, ma ne vale la pena. Nel corso dei secoli il palazzo è stato modificato diverse volte senza però modificare la sua pianta. E’ composto da quattro corti. La prima corte è quella dei Giannizzeri che si estende dalla Chiesa della Pace Divina (chiesa cristiana incorporata durante la costruzione del palazzo) alla Porta di Mezzo, detta Ortakapi. La parte dove un tempo si radunavano i soldati del sultano, i giannizzeri, per consumare il pasto è ora occupata da un giardino.

La Porta di Mezzo introduce alla seconda corte dove si svolgevano le assemblee del Consiglio dell’Impero. Lungo il lato destro della corte sono disposte le cucine del palazzo che oggi ospitano una piccola parte dell’immensa collezione di porcellane cinesi, europee e ottomane appartenute alla collezione imperiale. In queste cucine venivano preparati ogni giorno pasti per almeno 5.000 persone. Sul lato sinistro c’è la Sala del Consiglio Imperiale, Kubbealti, sormontata da una torre rettangolare, uno degli elementi architettonici più caratteristici del Topkapi. Dietro la Sala del Consiglio Imperiale si trova l’Harem da cui si accede alla terza corte che precede la dimora del sultano. Nella terza corte vivevano gli eunuchi bianchi che avevano il compito di far passare solo le persone più importanti. La quarta corte è occupata dai quattro chioschi imperiali.

La Chiesa di Santa Sofia,

Aya Sofia, costruita dall’Imperatore Giustiniano nel V secolo D.C., non è una chiesa dedicata a un santo, ma alla Divina Sapienza. Edificata sui resti dell’antica acropoli di Bisanzio rappresentò per secoli il santuario più imponente della cristianità. Quando Mehmet il Conquistatore prese possesso di Costantinopoli, la chiesa divenne una moschea e lo rimase fino al 1935, quanto fu trasformata in museo.

La Moschea Blu, Sultan Ahmet Camii, fu costruita dal sultano Ahmet I all’inizio del XII secolo. L’intento del sultano era quello di competere con la chiesa di Giustiniano. La moschea è, infatti, un capolavoro di eleganza e armonia delle proporzioni. Il nome fa riferimento al colore blu-verde delle maioliche che la abbelliscono.

Tra Santa Sofia e la Moschea Blu c’è il grande piazzale dell’Ippodromo, centro della vita pubblica nell’età di Costantino e Teodosio. Purtroppo non resta molto delle splendide statue che l’ornavano. I cavalli in bronzo dorato possono essere ammirati sul portale principale della Basilica di San Marco di Venezia portati come bottino della IV crociata. Si possono ancora ammirare la colonna di Costantino, la colonna Serpentina e l’obelisco egiziano di Teodosio.

Sul lato occidentale dell’Ippodromo c’è il palazzo di Ibrahim Pasa risalente al 1524. Oggi ospita il Museo delle Arti Turche ed Islamiche che merita una visita.