Premetto che siamo amici da anni e più volte siamo stati colleghi di vacanze, quindi nessun problema di coesistenza.
Passata la frontiera Slovena di Fernetti senza problemi, ci dirigiamo verso Fiume attraversando una regione simile al trentino, dal chiaro profumo medioeuropeo. Nessun problema nemmeno con la frontiera Croata e via, verso Fiume- Rjieka senza una meta precisa. Arrivati all’ufficio turistico di Crikvenica l’impiegata gentilissima e in un ottimo inglese ci informa sulle località turistiche della zona, consigliandoci l’Isola di Krk, e più precisamente il paese di Baska, all’estremo sud.
Via lungo il bellissimo ponte che collega l’isola alla costa (pedaggio 15 Kuna) percorrendo tutta l’isola, con la terra rossa e la vegetazione tipicamente mediterranea, ogni tanto qualche allevamento di capre e piccoli chioschi dove si possono trovare cibo e frutta (buonissima!). Arrivati a Baska nel pomeriggio troviamo posto nel camping vicino al paese (alla partenza scopriremo con piacere che il camping costa meno della metà rispetto a camping italiani molto peggiori!). Fabio impiega mezz’ora per montare la tenda e subito si rende conto di non avere con se il sacco a pelo ed il cuscino, io ho dimenticato la lampada, i siberini per il frigorifero portatile !!!
Nemmeno sfiorati dal senso di colpa per tali dimenticanze ci dirigiamo verso la spiaggia (Vela Plaja-la spiaggia grande) scoprendo un mare straordinario! Dopo aver assaggiato la birra del posto (soprattutto Karlovacko) scopriamo con immenso piacere i bagni del camping pulitissimi e ben tenuti.
Il paese di pescatori è un incanto, i vicoli ricordano un villaggio di lillipuziani, ci sono moltissimi gatti, il clima è molto caldo ma non umido. La sera lo stomaco chiama a gran voce e con immensa gioia ci indirizziamo verso uno dei molti ristoranti. Il servizio è ottimo, il pesce anche i camerieri gentilissimi e il conto compresa la mancia che lasciamo non supera le 300 kun).
Il paese pullula di giovani e nell’unica discoteca vicina al Dive center si trovano tutte le persone dopo la mezzanotte (dimenticavo, ho scelto la Croazia anche perché sono un sommozzatore e da molti mi è stata consigliata).
Le prime parole imparate da Fabio sono pivo-birra, slivovica-grappa e hvala-grazie anche perché dopo cena fuori da un locale del porto, complice la gentilissima cameriera, ne ordiniamo almeno 5 a testa (prezzo diffuso 12 kune).
I sei giorni seguenti continuo a ripromettermi di andare al centro diving, anche se devo ammettere che già lo snorkeling offre l’opportunità di passare ore e ore in acqua senza rendersene conto.
Nel frattempo visitiamo anche Stara Baska e Punat e anche in questi luoghi non manchiamo di assaggiare questa cucina splendida e semplice, senza tralasciare i vini locali soprattutto Malvazija e Zlahtina. Con grande orrore scopriamo che dal giorno 20 Agosto il nuovo limite di tasso alcolico nel sangue è stato portato a 0,00mg/l anche se subito tiriamo un sospiro di sollievo quando ci dicono che per gli stranieri è prevista solo una multa di 1000 Kune, ma niente ritiro della patente di guida!
Quasi tutte le notti i giovani clienti del camping si ritrovano con tavoli e sedie vicino alla reception, essendo questo l’unico luogo dove si può stare a parlare senza disturbare gli altri campeggiatori. La serata più difficile dopo cena discoteca e tutto il resto rimane quella in cui mi sono ritrovato a spiegare ad un gentilissimo ungherese ubriaco quanto me come si gioca a briscola con le carte bresciane, il tutto ovviamente in inglese!!!!!!
Dopo una settimana ripartiamo con destinazione Porec, località dove ero stato ben 25 anni fa con i genitori.
A Fiume-Rijeka chiedo informazioni (in inglese, ma non era una città italiana un tempo?) a due ragazzini che puliscono il vetro dell’auto mentre faccio benzina alla mia fidata Fiat Punto. L’interno dell’Istria è una piacevole sorpresa, moltissima natura e piccoli paesi. Arriviamo a Porec e chiediamo informazioni alla reception del camping Bijela Uvala. Dopo un breve tour scopriamo che il camping è immenso, attrezzato di tutto quanto possa essere necessario, pulitissimo e molto ben organizzato.
Dopo aver montato la tenda proviamo subito il mare e anche qui scopriamo con piacere un’acqua pulitissima ed invitante.
La sera ci concediamo l’aperitivo, entrando subito in sintonia con le gentilissime cameriere. Subito è un trionfo di alchimie ed esperimenti, e con grande piacere scopro che l’Istra bitter somiglia molto al Campari bitter!!
Le serate le trascorriamo sempre a Porec, città decisamente affascinante e dall’architettura dai forti tratti bizantini dovuta alla dominazione veneta. L’idea di stare in un posto dove sono stato tantissimi anni fa mi riempie di gioia ed emozione!
A Porec ci concediamo la cena finale ed il cameriere ed il titolare del locale si siedono al nostro tavolo con una bottiglia di slivovica, forse presi dalla malinconia di spiegare ad un curioso come me le differenze tra prima e ora. Ripartiamo il giorno successivo con la promessa di tornare al più presto! A tutti consiglio una visita, senza fretta, anche se è consigliabile sapere l’inglese poiché molti giovani non parlano italiano. Ciao