Se non ricordo male un certo libro inizia così: In principio era il Verbo. Sperando vivamente che l’autore di “quel libro” non se ne abbia a male, il migliore inizio del mio racconto sarebbe: In principio era il Portogallo…
In effetti fino al giorno prima di partire non avevamo certamente l’Olanda in cima ai nostri pensieri. L’allegra combriccola (Vittorio, Balsamina, Elena, Norman) era nata inizialmente con l’idea di trascorrere le vacanze in terra lusitana. Un’offerta last minute della KLM per Amsterdam ci ha fatto però cambiare idea. La cosa più difficile è stata dover convincere le fanciulle a trascorrere 12 giorni d’Agosto in un luogo che non si trovasse oltre i 40 C°. Battaglia dura, ma alla fine vinta! Purtroppo il tempo non ci ha dato una mano. A parte i primi 3 giorni ad Amsterdam (buoni) giornate di cielo coperto si sono alternate a giornate di piaggia. Ci siamo consolati con il fatto che così abbiamo potuto apprezzare i Paesi Bassi nella versione più vera!
AMSTERDAM (3 notti):
Siamo arrivati all’aeroporto di Schipoll verso le 19:00 senza avere la minima idea di dove trascorrere la notte. La buona sorte però ci ha aiutato. Grazie all’ufficio turistico abbiamo trovato 2 camere doppie a 33 euro a persona, in un albergo centralissimo a 4 stelle (Piazza Rembrandt). La città è bellissima, all’uscita della stazione centrale si ha l’impressione di essere stati catapultati nell’Europa del 17° secolo. Un “particolare” odore che colpisce subito, ci ha riportato nella liberal Amsterdam del 21° secolo! La prima sera un gruppetto di ragazze ci ha fermato per domandarci dove fosse il famoso quartiere rosso. La cosa si è spesso ripetuta durante il nostro breve soggiorno nella città. Alla fine ci siamo chiesti cosa facesse ritenere alla gente che noi conoscessimo l’ubicazione del suddetto quartiere. Un rapido sguardo alle nostre rispettive facce e la risposta c’è parsa subito chiara! Abbiamo anche voluto dare una spruzzata di cultura alla nostra vacanza godereccia e quindi siamo andati a visitare il museo di Van Gogh. Bravino questo pittore, sono convinto che ce la farà a sfondare… Girare per Amsterdam in bicicletta è stata una delle cose più belle della vacanza. Probabilmente è stata anche una delle più pericolose. Passeggiare nella Beirut degli anni ‘80 sarebbe stato meno rischioso! A parte i tram che non hanno una corsia preferenziale, a parte gli automobilisti che ritengono la segnaletica stradale un consiglio più che un obbligo, i più temibili sono i ciclisti Olandesi. Un’orda barbarica che si avventa sulla città all’alba e che non l’abbandona fino a tarda sera.
SNEEK (1 notte):
Il quarto giorno abbiamo preso la macchina ed è iniziato così il nostro tour dei Paesi Bassi. Ci siamo diretti prima ad Haarlem (da vedere) per poi proseguire verso il nord. Una cosa subito mi ha colpito, la quasi mancanza di Italiani in Olanda fuori Amsterdam. La notte trascorsa a Sneek è stata la prima e ultima passata in un ostello. I miei amici non erano preparati alle “comodità” di uno ostello. Quando Vittorio mi ha chiesto dove avessero messo la biancheria per il bagno ho capito che l’idea di soggiornare in ostelli (per minimizzare i costi) era morta appena nata! La scelta di continuare a dormire in alberghi è stata fatta anche perché il costo degli ostelli in Olanda è molto alto rispetto al servizio che offrono. Con 5-6 euro in più si può trovare un dignitoso hotel a 2 o 3 stelle.
ROTTERDAM (2 notti):
Il nord del paese non ha riscosso i favori dell’intero gruppo, quindi ci siamo diretti a sud. Utrecht è stata la città più importante incontrata nel nostro viaggio verso Rotterdam. Oltre ad essere la città natale di Van Basten Utrecht è stata l’antica capitale d’Olanda. Si nota, infatti, una certa regalità nell’atmosfera che pervade la città. Davvero notevole la torre posta in pieno centro. Solitamente sono le cose che non ti aspetti quelle più gradite. E’ proprio qui che abbiamo trovato una magnifica pasticceria. L’unica ad aver superato i test di qualità di Elena, una vera autorità in materia! Rotterdam è la città meno europea che abbia mai visto. E’ stata distrutta durante la seconda guerra mondiale ed ora è completamente un’altra rispetto a quella dei tempi passati. Questa ferita si nota subito, è come se gli avessero rubato la storia. Forse è una mia impressione, ma a me è sembrata una città in piena crisi d’identità. L’unica cosa degna di nota è il nuovo ponte. Abbiamo avuto la fortuna di trovare l’albergo proprio di fronte al ponte e la sera sembrava quasi di essere a Brooklyn. Il giorno seguente siamo andati a visitare il villaggio di Kinderdijk vicino Dordrecht. E’ proprio questa l’Olanda che uno si aspetta, allegre villette immerse nel verde interrotte da piccoli fiumi o laghetti. La regione è famosa per 19 mulini a vento risalenti ai primi anni del 1700. Con nostra grande sorpresa abbiamo appurato che sono ancora tutti abitati. Balsa ha tentato di saccheggiare un orto coltivato proprio da una di queste famigliole. E’ stata dura, ma alla fine siamo riusciti a dissuaderla dal suo progetto criminale! Questo anche perché un gentilissimo anziano signore ha “disinnescato la mina” offrendoci delle buonissime more. Abbiamo perfino visto indigeni che giravano con i classici zoccoli! E io che pensavo che fossero ormai solo fabbricati per carpire soldi a noi turisti!
BRUGES (2 notti):
Direzione Belgio. Prima tappa Anversa. Città graziosa, medioevale. Si comincia a respirare aria di Francia. La città sarebbe sicuramente migliore se non ci fosse uno sgradevole odore che si diffonde per tutto il centro! Hanno la peregrina usanza di posare la busta dell’immondizia davanti al portone, nell’attesa che qualcuno la passi a ritirare. Anche Amsterdam non era il massimo in fatto di pulizia. Devo ammettere che è piacevole trovare all’estero gli stessi difetti che mezzo mondo imputa all’Italia. E noi possiamo sempre vantarci di incartare il pane appena comprato e di non girare in bagno scalzi! Per non parlare del bidè, introvabile fuori i nostri confini. In fondo aveva ragione il Berlusca, siamo una civiltà superiore! Torniamo a noi, dopo Anversa ci siamo diretti a Bruges. Forse è la città più bella che abbia mai visto. Sembra una bomboniera, incantevole! C’è una chiesa che contiene in un’ampolla il Sacro Sangue di Gesu. Ampolla che si poteva baciare. Anche chi tra noi ha sensibilità più laiche è rimasto colpito da questa piccola cerimonia. Ma è la sera che secondo me la città mette in mostra tutto il suo fascino. Quieti canali e torri magicamente illuminate rendono una semplice passeggiata un crogiolo di emozioni difficilmente descrivibili con l’uso delle sole parole! Qui sembra che si mangi meglio che in Olanda(e ci voleva poco!), ma è proprio vicino Bruges, sul mare, che abbiamo trovato un piatto tipico davvero particolare: le cozze alla vaccinara!!! Questo crimine contro l’umanità consiste in cozze condite solamente con sedano e cipolle! Sono sempre più convinto che certi accostamenti dovrebbero essere puniti dalla legge.
LEIDEN (2 notti):
Purtroppo il nostro breve soggiorno a Bruges è arrivato a conclusione. Dobbiamo riavvicinarci ad Amsterdam. In prima istanza avevamo pensato di pernottare nell’Aia, ma abbiamo cambiato subito idea appena arrivati in città. Qui è il caos a farla da padrone e poi gli unici alberghi disponibili erano in periferia e per nulla a buon mercato. Il nostro sguardo sulla cartina si posa su Leiden, una cittadina a circa 50 Km da Amsterdam. Tramite il solito ufficio VVV (l’ufficio turistico olandese) abbiamo trovato un grazioso B&B in prossimità del centro. Arrivati, c’è stato assegnato un mini appartamento completo di cucina. Leiden non rimarrà certo nei nostri ricordi perché città natale di Rembrandt o perché sembra avere ritmi di vita lenti e gradevoli. Tutto vero, ma il motivo per il quale ci rimarrà impresso Leiden è la mega colazione offerta dal B&B! Sono nate addirittura leggende a riguardo. Qualcuno narra di aver perfino trovato un cosciotto d’abbacchio nel vassoio! Il giorno seguente il nostro arrivo abbiamo deciso di fare un giro verso Gouda, il paese dell’omonimo formaggio. Gouda è una delle tante piccole cittadine della campagna olandese. Si somigliano un po’ tutte: pianeggianti, attraversate da uno o più canali, centro medioevale. Ed è qui che ho deciso di comprare un ricordino dell’Olanda da portare a casa. Tre chili di formaggio! Si, sono proprio un romanticone!
AMSTERDAM (la partenza):
Dopo improbabili cozze alla vaccinara e seawolf (lupi di mare) con il finocchio, il rientro in Italia ci è sembrato meno traumatico di come ce lo aspettavamo. Il volo di ritorno è stato un po’ movimentato. Niente di particolare, ma tanto è bastato per far sì che qualcuno di noi iniziasse già a fare un bilancio della propria vita! In conclusione, il giro nei Paesi Bassi è stato più che piacevole e perfino istruttivo. Questo anche grazie ai miei tre compagni viaggio con i quali la complicità e l’affiatamento non sono mai venuti meno. Se avete dei dubbi oppure volete avere maggiori delucidazioni sarò lieto di rispondervi in base alla mia esperienza. Buon viaggio