Racconto di un’esperienza di vita in luogo incantevole
Sperlonga Borgo antico di rara bellezza. Articoli, libri, brochure,riviste e descrizioni su Sperlonga ce ne sono tanti e in tante lingue.
Io posso raccontarvi la mia Sperlonga, le sue bellezze, il suo fascino e il mio amore per lei.
Ho avuto la fortuna di arrivare quì a Sperlonga quando avevo solo un anno, nel 1956.
Le vicende storiche legate alla seconda guerra mondiale con il bombardamento di Cassino e l’apertura della via Flacca proprio in quegli anni, hanno permesso alla mia famiglia di approdare in questo angolo di paradiso.
All’inizio Sperlonga era veramente un luogo isolato, tagliata fuori dalle vie commerciali. E’ rimasta ferma nel tempo, arroccata sul suo sperone, lontano da contaminazioni esterne e ancor prima, per sfuggire dall’assalto dei saraceni. Proprio questo isolamento nei secoli l’ha preservata intatta in tutta la sua bellezza.
Un’eccezione c’è: l’imperatore Tiberio scelse questi luoghi ameni per costruirvi la sua lussuosa dimora.
Oggi si possono ammirare gli interessanti resti romani e le notevoli sculture ellenistiche della sua Villa nel nostro Museo Archeologico Nazionale adiacente alla stessa Grotta di Tiberio.
I ricordi d’infanzia mi riportano al profumo delle alghe sulla spiaggia, al richiamo dei pescatori quando facevano battute di pesca. In folti gruppi tiravano le reti sulla spiaggia ricolme di brulicanti sardine, per essere poi stese al sole ad asciugare. All’enorme raccolta di conchiglie dopo le mareggiate con i miei fratelli.
Sono stati anni di duro lavoro per arrivare al turismo di oggi, all’epoca la parola turismo era pressoché inesistente. Ci fu ad esempio tra gli abitanti tanta meraviglia quando intellettuali e artisti giravano per i vicoletti nel borgo negli anni 60/70. Loro erano già stati catturati dalle bellezze del luogo e vi avevano fatto dimora.
Raf Vallone, arrivato a Sperlonga per il film Non c’è pace tra gli ulivi (1950) costruì una delle più belle ville di tutta la costa ancor oggi ammirata per la sua architettura.
Ricordo ancora il giorno in cui fu girata la scena finale del film La ciociara (1960) con Sophia Loren al casolare di mia nonna. Era per la prima volta che vedevo un set cinematografico. Ne fui talmente impressionata, da passare tutto il tempo appiccicata a mia zia, che per l’occasione era stata presa come comparsa. Fui sgridata e allontanata perché troppo piccola e non addetta ai lavori.
A questi seguirono anni sonnolenti, di preparazione a quello che oggi è diventata veramente Sperlonga.
E’ un gioiello, in tutto il suo splendore,curata, studiata e valorizzata in ogni suo dettaglio. Tutto è stato preservato e abbellito ed oggi è un centro turistico rinomato.
Si ritrovano le bellezze che l’hanno resa famosa; i magnifici panorami,i vicoli candidi, scale e scalette che si intersecano in giochi labirintici. Un mare verde smeraldo ossigenato continuamente dalle molteplici sorgenti di acqua dolce che lo alimentano e permettono meravigliosi bagni e rigeneranti nuotate. Le dune costiere con la fioritura in primavera delle margherite, unghie di ianara e gigli della sabbia.
Le magnifiche spiagge, tante e diverse per ogni gusto, che permettono lunghe passeggiate. Le scogliere di Punta Capovento. I laghetti, ora con la possibilità di praticare sport nautici, la zona di Monte Piano con villette sparse qua e là circondate da cespugli di ginestre, mirto e macchia mediterranea. Le sue bellezze naturali insieme alla sua rilevanza storica ne fanno un cocktail esplosivo.
Come non innamorarsi di un luogo simile?
La vicinanza poi con le grandi città Roma e Napoli e le cittadine limitrofe non ci penalizzano dalla vita apparentemente limitativa di un piccolo borgo. La provincia poi è così ricca e così varia; un immenso patrimonio storico-culturale ed ambientale.
Il golfo del Circeo e di Gaeta fanno da cornice alle Isole Pontine.
All’interno, tra i Monti Aurunci, Lepini e Ausoni, paesini e paesetti ricchi di storia.
Parchi e riserve naturalistiche. Vestigia romane disseminate ovunque. Chiese e abbazie in stile romanico,cistercense. Ovunque e soprattutto una natura superba resa tale dal suo “caso climatico”.
Amo viaggiare, conoscere, scoprire, ma ad ogni mio ritorno ringrazio il buon Dio (espressione cara a mio fratello Roberto ) di avermi fatto approdarenel suo Eden: Sperlonga.