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Gran Canaria
Canarie.  Le chiamano “isole magiche”, altri ” le incantatrici “, sono comunque isole che rapiscono col loro fascino, i loro colori. A ciascuno suscitano sensazioni diverse, ma una cosa è certa: una volta visitate, son si può più fare a meno di tornarci.

Questo arcipelago, a cento chilometri dall’Africa e che ho visitato a più riprese, ha un fascino particolare in quanto le sue isole le ho trovate le uniche al mondo che, a causa dell’influenza di micro-climi, presentano una forma molto varia di micro-paesaggi: si passa da spiagge come ai Caraibi che si trovano lungo il paese “Caleta de Fustes “ a Fuerteventura per trovare a pochi chilometri zone come in Marocco o in Tunisia; nell’entroterra ci sono zone simili ad una piccola Savana in località “ La Oliva” che si alternano a spiagge desertiche come il Sahara lungo la costa di Jandia, oltre a piccoli Canyon, tra cui uno rosso nell’entroterra. Ricordo anche i fantastici paesaggi lunari di Lanzarote, dove la lava ha creato distese multicolori, con paesaggi che vanno dal nero del parco del Timanfaya al rosso di alcune coste. Per non parlare delle meraviglie archeologiche come le piramidi di Guayamar a Tenerife e le grotte Jameos de Agua di nuovo a Lanzarote.
La zona delle Canarie che preferisco e, quando posso, torno, è il deserto delle dune di Corralejo, sull’isola di Fuerteventura: ci sono solo due alberghi in riva al mare e su un deserto di sabbia che, coi secoli, i venti hanno portato dalla vicina Africa. Di sera, dalla finestra dell’albergo, si vedono le luci in lontananza di Corralejo, cittadina in mezzo al deserto, un tempo villaggio di pescatori, trasformato oggi in un piccolo centro turistico di bazaar, alberghi, locali ma senza aver deturpato l’ambiente, ha conservato ancora quell’armonia di paesaggio.
L’unico posto dove predominano le costruzioni è, sull’isola di Tenerife, la zona “Playa de Las Americas”: non esistono abitazioni ma solo alberghi che si alternano a discoteche, locali, case da gioco. Guardando all’orizzonte si scorgono sempre edifici. Lo stesso a Gran Canaria “Playa de Ingles” : queste due zone ricordano un po’ Santa Monica in California e Miami Beach.
Ma a Gran Canaria ci sono anche le magnifiche dune di Maspalomas: una piccola copia perfetta degli erg del Sahara. Tutto questo sono le Canarie: un mosaico che raggruppa pezzetti di paesaggi dispersi in ogni angolo del mondo.
Nel nostro caso, se si organizza un viaggio alle Canarie avente come scopo qualcosa da scoprire e apprezzare, come vi ho descritto, ideali sono Fuerteventura e Lanzarote, con le sculture naturali, le meraviglie di Manrique e un paesaggio arido ma indimenticabile. Ecco il fascino di Lanzarote: lo si può definire “ l’estetica dell’arido”. La sistemazione è sempre negli hotel dotati di comfort, ma qui tutto si integra nel paesaggio e non c’è deturpazione, hanno saputo integrare bene tutto.
Durante i safari nell’entroterra di Lanzarote mi hanno colpito i paesini ben tenuti e puliti, le chiese di architettura semplice, costituite da un monoblocco bianco con un portone in legno, le tracce archeologiche dei primi colonizzatori del passato. Mi ha colpito l’ospitalità della gente del luogo che, quando ci accoglie, è disposta a condividere parte del loro cibo con noi, dicendoci che “la porta è sempre aperta per noi”. Si, le Canarie: un luogo dove il fascino della natura, del mare, delle spiagge si fonde con la gente, le loro tradizioni, la loro gioia di vivere. Nostalgia di un posto unico. Ogni volta che torno a casa ripenso a quando andarci di nuovo e dico: “là ho lasciato una parte di me.”

Luigi